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Mafia: interdittiva a “Lavit”, la Spa di Michele D’Alba. Il colosso della lavanderia possiede un mega appalto nella sanità

Era nell’aria, dopo “Tre Fiammelle” la Prefettura di Foggia emana lo stesso provvedimento anche per l’impresa situata in zona industriale

Di Redazione 19 Dicembre 2023

Come ampiamente anticipato da l’Immediato, lo Stato ha fermato anche la “Lavit spa”, colosso della lavanderia industriale e società per azioni dell’imprenditore foggiano Michele D’Alba. L’azienda è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia che va ad aggiungersi a quella già spiccata per la “Tre Fiammelle”, altra importante realtà riconducibile a D’Alba.

A fine ottobre scorso il Tar Puglia diede ragione alla Prefettura di Foggia e al prefetto Maurizio Valiante negando la richiesta di accesso (completo) agli atti per Lavit Spa, imponente lavanderia industriale situata in zona Asi a Foggia. L’azienda è presieduta da Lorenzo D’Alba, figlio di Michele.

L’interdittiva antimafia del prefetto porterà al controllo giudiziario della società per la durata di almeno due anni allo scopo di bonificare l’impresa da possibili infiltrazioni mafiose. A pesare sulla decisione, le stesse motivazioni già apparse nel provvedimento a carico di “Tre Fiammelle” che citava le operazioni antimafia Decima Azione e Decimabis. A parere dello Stato ci sarebbe “contiguità tra un socio della medesima impresa ed elementi di vertice della criminalità mafiosa operante in Foggia”. Inoltre ci sarebbe stato un “patto di non parlare” tra D’Alba, il figlio e il genero nella sala d’attesa della questura poco prima di essere sentiti nell’ambito di un’inchiesta sui clan cittadini. Per la “Tre Fiammelle”, il prefetto Valiante scrisse di contiguità soggiacente che rasenta la contiguità compiacente”. Alla cooperativa foggiana venne contestato anche il tentativo di self cleaning “tardivo”, con la scelta di mettere all’interno della società militari in pensione.

Valiante fu durissimo: “L’impresa ‘Tre Fiammelle’ rappresenta un’entità economica ‘adiacente’ a organizzazioni mafiose, in quanto suscettibile di apprestare a soggetti appartenenti alla criminalità organizzata un contributo agevolatore anche indiretto, attraverso il pagamento della ‘tangente’, che finisce per rafforzare il nomen e la percezione collettiva di un ‘potere’ qualificato del clan di riferimento in un determinato contesto territoriale in cui è accertata la pervasività della mafia nell’economia legale”. Per “Tre Fiammelle” il Tar ha già confermato la legittimità dell’interdittiva. La società è sotto controllo giudiziario, amministratore Luca D’Amore.

Inoltre, sempre Valiante indicò tutte le realtà imprenditoriali più importanti di D’Alba tra cui proprio la “Lavit spa” operante nel settore della lavanderia industriale che tra le altre cose gestisce il servizio di lavanolo negli ospedali pugliesi dopo aver vinto la gara da 187 milioni di InnovaPuglia. La gestione venne affidata a Lavit in Ati (associazione temporanea d’imprese) con altre due società del tutto estranee ai fatti contestati a D’Alba.

Fonte:https://www.immediato.net/2023/12/19/mafia-interdittiva-a-lavit-di-dalba/