Mafia, una maxi confisca ad Antonino Calderone
È uno dei massimi esponenti del clan messinese
Un’impresa per la commercializzazione di carni, appartamenti e una stalla dove i soggetti criminali svolgevano le riunioni. Questi i beni ritenuti di proprietà del soggetto già detenuto, il cui nome è stato fatto da diversi collaboratori di giustizia
REDAZIONE 11 DICEMBRE 2021
Sorveglianza speciale per 5 anni e una confisca di beni per un valore di circa 500mila euro. Sono le disposizioni emesse dal tribunale di Messina ed eseguite dai carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) nei confronti di Antonino Calderone. Attualmente detenuto, Calderone è stato ritenuto uno degli elementi di spicco della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. A fare il suo nome sono stati numerosi collaboratori di giustizia, che inoltre lo hanno indicato come autore di numerosi delitti registrati nella fascia tirrenica del Messinese a partire dall’Inizio degli anni Novanta.
L’uomo è stato arrestato nel 2012 nell’ambito del procedimento penale denominato Gotha III. Durante la sua detenzione, inoltre, è stato raggiunto da altri provvedimenti di condanna emessi per gravi fatti di cui è stato riconosciuto responsabile. La confisca disposta nei suoi confronti ha riguardato due immobili commerciali di Barcellona Pozzo, 6 abitazioni sempre allo stesso Comune e costituenti un’unica struttura adibita a stalla, in passato utilizzata come luogo di riunione dei componenti del sodalizio criminale barcellonese e, infine, un’impresa dedita all’allevamento di animali e alla commercializzazione di carni, già posti sotto sequestro nel mese di luglio 2019. Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca è stimato in circa 500mila euro.