Da Redazione -1 Novembre 2024
Nell’ambito dell’inchiesta “Rifiuti d’Oro”, condotta dalla Procura di Napoli Nord che vede indagati dipendenti del Comune di Marano, ex amministratori locali, imprenditori e dipendenti di società di smaltimento di rifiuti, emergono ulteriori sviluppi. In particolare si rappresenta un episodio corruttivo avvenuto a luglio 2021, nel Comune di Marano, da poco sciolto dal Consiglio dei Ministro nel mese di giugno 2021, nei confronti di un dipendente comunale e l’ex vice sindaco D’ALTERIO. Nonostante l’Ente fosse retto da una Commissione Straordinaria, continuavano, secondo gli inquirenti, a verificarsi situazioni inquietanti.
I Carabinieri, nei giorni 19 e 20 luglio 2021, erano sulle tracce di ABBATIELLO, D’ALTERIO, OLIVIERO (gestore di fatto delle ditta BE.MA Srl) e di MAGNO Giuseppe. L’obiettivo era quello di accertare in flagranza gli episodi corruttivi che di lì a poco si sarebbe consumati. L’attività inizia con le intercettazioni a carico di Abbatiello, sorvegliante Comunale di Marano e Giuseppe Magno, impiegato della Teknoservice nonché mediatore delle tangenti da distribuire ai pubblici ufficiali.
Alle ore 17:51 del 13 luglio 2021, Domenico AB
BATIELLO contatta MAGNO per comunicare l’esito per loro favorevole di un’altra operazione: “per quell’altra situazione tutto a posto, capito? per quell’altra situazione è tutto, tutto sistemato”, il messaggio codificato è compreso alla perfezione dall’interlocutore con “ok eh vabbuono…”
Le indagini hanno permesso di decifrare che la comunicazione dell’ABBATTIELLO si riferisse alla gara d’appalto per il conferimento della frazione organica, dirottata a favore della società Inchem srl, il cui atto di aggiudicazione era stato formalizzato in giornata. Messa da parte la vicenda dell’appalto dell’umido, il sorvegliante del Comune di Marano di Napoli chiede aggiornamenti su altra faccenda, anch’essa non rilevata in chiaro “e niente poi aspettava notizie tue questa settimana”. Non vi ermo notizie in proposito, tuttavia il MAGNO coglie l’occasione per rammentare al complice che l’interesse era condiviso “e niente, sto aspettando pure io notizie, Mimmo”, rassicurando massima puntualità nel fornire ragguagli qualora ce no fossero stati “proprio stamattina sto aspettando pure io. Come ne ho, te ne do. Ok?”. Le investigazioni hanno appurato che la premura del dipendente del Comune di Marano di Napoli nella chiamata era riconducibile alla volontà di percepire la tangente.
Alle ore 10:49 del 16 luglio 2021, Domenico ABBATIELLO chiama Giuseppe MAGNO mentre questi era in viaggio assieme a Michele OLIVIERO, di cui si percepisce la voce in sottofondo durante la telefonata. L’impiegato della società Teknoservice riferisce al chiamante che stava facendo rientro dalla Puglia “sto venendo dalla Puglia, Mimmo”. L’interlocutore riprende la richiesta avanzata il 13 luglio scorso “e niente poi aspettavo notizie tue questa settimana, tu sai qualche novità”, utilizzando questa volta, un altro linguaggio criptato: nello specifico, egli coinvolge il fratello, di professione gioielliere, simulando un acquisto di un orologio da parte del MAGNO “perché Angioletto ha detto…voleva se ti serviva quell’orologio là”. L’impiegato della Teknoservice dichiara che avrebbe dovuto avere novità in giornata “si, novità ci dovrebbero essere oggi, Mimmo”, una replica alquanto illogica nel contesto del discorso dal momento che, se si fosse trattato di un reale acquisito di un orologio, esso sarebbe dipeso solo ed esclusivamente dalla volontà del potenziale acquirente, in questo caso il MAGNO e non certo da altri soggetti.
Giuseppe MAGNO prosegue la messinscena, affermando che si sarebbero visti di persona l’indomani per parlare del presunto orologio “…te l’ho detto ci vediamo un poco domani, dai. E andiamo anche da …OMISSIS…, Domenico ABBATIELLO si trovava ad Amalfi (Sa) unitamente alla moglie e non sapeva esattamente quando sarebbe tornato a Marano “Io sto ad Amalfi, mi sono andato a fare un fine settimana con mia moglie; eh, il pomeriggio penso che dovrei essere a Marano; Eventualmente ci aggiorniamo, dai, Eventualmente domani…perché voglio vedere come si mette la situazione qua, perché se qua il tempo non è buono, perché dice che domani il tempo non è buono, allora io verso le undici…verso le undici e mezza, mezzogiorno mi metto in macchina e me ne vengo.ja se il tempo è buono mi sto fino a…mi sto fino alla sera, capito.”
L’incontro non si tiene il giorno dopo ma viene rimandato al 19 luglio 2021, per esigenze organizzative di OLIVIERO, gestore della BE.MA.
Dopo alcuni pedinamenti a carico di MAGNO, quest’ultimo, dopo aver fatto rientro dal Comune di Ercolano, dove vi era un forte interesse per partecipare ad una gara, si reca a Marano, con uno zaino in spalla. L’incontro viene rinviato al 20 luglio, per indisponibilità di ABBATIELLO.
Il 20 luglio i due si incontrano a Marano nei pressi di Corso Mediterraneo, Magno con uno zainetto a spalla, dove il giorno prima nel corso di un’intercettazione ambientale si era appurato che l’avesse utilizzato per il trasporto di contanti. Dopo il lavoro, nel pomeriggio, D’ALTERIO di rientro da lavoro si reca presso l’agenzia di ABBATIELLO Domenico in Corso Mediterraneo, i due escono dall’auto e circolano per Marano effettuando diversi giri, ad un certo punto i Militari ritengono opportuno intervenire ed effettuano un controllo. All’esito dell’operazione venivano rinvenuti nelle tasche dei pantaloni di D’ALTERIO, ex vice Sindaco di Marano, 3185 euro e 350 euro nelle tasche di ABBATIELLO. D’ALTERIO giustificava la presenza di quel denaro contante per effetto di prelevamenti utili al pagamento delle vacanze, effettuati in mattina, in realtà i Carabinieri accertavano l’inesistenza di prelievi effettuati in data odierna, ma altri svolti in giorni precedenti.
Dopo la perquisizione D’ALTERIO chiama l’ex sindaco VISCONTI e gli riferisce che sta tornando a casa. VISCONTI gli chiede “come stiamo fratè…sempre zero a zero?” e D’ALTERIO risponde “poi te lo spiego domani da vicino, vabbuo. però è tutto apposto non ti preoccupare”. La conversazione era riconducibile al denaro ricevuto, poi sequestrato. Poi si parlava del ricorso avverso il decreto di scioglimento del Comune di Marano, infatti, il 21 luglio i due si organizzano per un incontro serale dal legale, a cui GIOVANNI NAPOLI (non indagato), responsabile dei lavori pubblici, non poteva partecipare in quanto impegnato “per l’anniversario di matrimonio”.
Analizzando la conversazione telefonica del 20 luglio trascorsa tra D’ALTERIO, emerge che in mattinata lo stesso aveva incontrato il Responsabile dei lavori pubblici del Comune di Marmo di Napoli, ing. Giovanni NAPOLI (non indagato, ndr). Il dato lo si ricava dalla telefonata intercettata il 19 luglio 2021, in cui i VISCONTI E D’ALTERIO programmavano di incontrarsi intorno alle ore 8:30 – 8:45 dell’indomani, prima che D’ALTERIO si recasse a lavoro “mhm…vabbè domani a che ora vai a lavorare?; domani vado a lavorare.. quando voglio io.,.. vabbè allora ci vediamo alle otto e mezza nove meno un quarto prima che te ne vai, dai”. Paolo D’ALTERIO, effettivamente, si era visto con GIOVANNI NAPOLi prima di andare a lavoro, come egli stesso riferisce a Rodolfo VISCONTI nel corso di una telefonata del 20 luglio: in particolare, i due soggetti avevano parlato del Decreto di Scioglimento del Comune pubblicato di recente e Paolo D’ALTERIO aveva chiesto al funzionario comunale di presenziare all’appuntamento con l’Avvocato che stavano organizzando per valutare un ricorso “e viene pure Giovanni NAPOLI;.. perché l’ho…l’ho incontrato stamattina, perciò ho fatto più tardi..;.. e lui vuole parlare con l’avvocato perché ci sono una marea di cazzate in quella relazione…e io gli ho chiesto la cortesia…; Giovà verresti venire pure tu domani, perché tu stai entrando nel tecnico e io non ne capisco”. Nell’esporre i fatti, l’ex Vice Sindaco è consapevole che la telefonata possa essere intercettata “e spero che ci sentono”. In quel frangente, Paolo D’ALTERIO si stava dirigendo a lavorare presso lo stabilimento di Bacoli “sto andando a lavorare…Rodò sto passando…sto costeggiando Baia mado e che cosa è il mare una tavola”.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva passata in giudicato.