Mazze da baseball e incendi: così i Moccia fanno fuori i rivali
19 Giugno 2022
Di Redazione
Un collaboratore di giustizia racconta la strategia del clan per conquistare i mercati «legali»
Il clan Moccia e i suoi affiliati non erano abituati alle trattative o alla concorrenza. L’organizzazione criminale andava dritta al sodo e per conquistare il monopolio del mercato erano pronti a tutto. Dall’ordinanza che ad aprile scorso ha colpito il clan emerge un episodio inquietante che racconta tutta la loro violenza. A parlarne è un collaboratore di giustizia, Domenico Esposito. «Riconosco Francesco quello delle ossa» afferma il pentito.
Il racconto di Domenico Esposito
«Questo tiene un gruppo che si occupava di fatti violenti» e prende «ordini da Antonio Moccia. Ricordo che una volta portammo un’ambasciata a Francesco delle ossa (che chiamavamo o fratone) su ordine di Paribello che lo indicava come compare di Antonio Mocca». Una volta «Francesco – si legge dal verbale contenuto nell’ordinanza – delle ossa chiese a me e a A. per farci picchiare un’altra persona che si occupava di ossa. Ci prendemmo i soldi e non facemmo nulla. Un’altra volta che ci diede l’incarico M, io feci la confidenza ai carabinieri di Casoria per farci fermare prima del fatto. Ci hanno fermato sull’asse mediano. Ci hanno trovato le mazze».
Francesco delle ossa «aveva ordinato di picchiare con le mazze da baseball delle persone ad Arzano suoi concorrenti nel settore delle ossa; le vittime erano dei concorrenti nel settore delle ossa contro cui si era scagliato diverse volte Francesco delle ossa. Anche in passato era accaduto che Francesco delle ossa avesse inviato C. a picchiare o minacciare queste persone di Arzano; una volta voleva fare incendiare il loro camion e diedero anche a me l’incarico ma io dissi di bucare solo le ruote e fui pagato».
La denuncia dell’imprenditore
Il racconto del collaboratore corrisponde con quello fatto dall’imprenditore vittima del clan che in una denuncia ha affermato «L’autocarro Iveco Daily con a bordo i dipendenti» veniva «affiancato da un’autovettura Fiat Panda con tre soggetti a bordo. Uno di loro, rivolgendosi ai miei dipendenti diceva: “voi non dovete fare più le ossa ed il grasso hai capito?” e poi tagliava la strada all’autocarro. Dal veicolo scendevano i tre individui armati di mazza da baseball ed iniziavano a colpire il camion rompendo il vetro e danneggiando la carrozzeria. Fortunatamente l’autista riusciva a riprendere la marcia dirigendosi verso la rotonda di Arzano».
Fonte:https://www.stylo24.it/mazze-da-baseball-e-incendi-cosi-i-moccia-fanno-fuori-i-rivali/