” Mazzette,Sperlonga trema”,titolava “il Giornale di Latina ” venerdì 2 gennaio 2015 in un articolo a firma di Clemente Pistilli,il quale ad un certo punto del servizio scriveva:
“……………………………………….l’attività edilizia nel borgo marinaro ferve,nonostante il mercato del mattone sia fermo a livello nazionale e diversi imprenditori,davanti ai carabinieri e ai pm Giuseppe Miliano e Valerio De Luca,hanno dichiarato di aver ottenuto permessi illegittimi,per l’apertura dei cantieri,pagando mazzette ,regalando immobili a qualche amministratore pubblico ,facendo lavorare ,sia come costruttori che come tecnici uomini indicati dal Palazzo. Sono stati fatti nomi di politici e funzionari che avrebbero messo in piedi un vero e proprio “sistema” e la conclusione dell’inchiesta sarebbe ormai dietro l’angolo”.
Parole ,queste,testuali di Clemente Pistilli ,cronista che noi seguiamo da tempo e sulla cui serietà metteremmo non una ma mille mani sul fuoco.
Premesso che Pistilli ha scritto queste cose venerdì 2 gennaio 2015,circa,cioè,un anno fa,presumiamo che l’inchiesta sia a quest’ora terminata e le conclusioni siano già sulle scrivanie dei due PM della Procura di Latina.Non sappiamo da quando anche se qualcuno , non ricordiamo chi però,ci ha riferito che sarebbe passato parecchio tempo.
Allora qua delle due una :
o Pistilli ha scritto delle cose infondate ed in tal caso qualcuno avrebbe dovuto querelarlo o quanto meno smentirlo o ,non essendoci stato a quanto ci risulta nessuno che abbia fatto l’uno o l’altro,egli ha scritto il vero, come noi riteniamo .
Ed allora qua il discorso si fa interessante.
Le accuse che avrebbero formulato ” diversi imprenditori davanti ai carabinieri e ai pm Giuseppe Miliano e Valerio De Luca ” sono di una gravità eccezionale .
Tanto gravi da esigere da parte della Procura della Repubblica l’emissione immediata di ordinanze di custodia cautelare a carico delle persone nominate dai denuncianti.
Ordinanza di custodia cautelare che non c’é stata e della quale – o delle quali -nemmeno si sente parlare in giro.
Noi abbiamo tentato di fare delle verifiche in giro ma ci siamo trovati ,purtroppo,di fronte ad un muro di omertà.
Nessuno ha voluto parlare ,tutti hanno alzato le spalle così come ci capitò un’altra volta che con gli amici Rita Pennarola e Andrea Cinquegrani ,noti giornalisti d’inchiesta,andammo a verificare in una lottizzazione nella Sperlonga bassa se i nomi di Salzillo,Pagano ecc.,risultati intestatari di utenze,corrispondevano a quelli delle persone collegate ai clan o si trattava di casi di omonimia.
Anche in quella occasione,come in questa, tutti coloro che incontrammo nei pressi di quella lottizzazione che dista dalla Caserma dei Carabinieri sì e no 100-150 metri in linea d’aria,non vollero rispondere alle nostre domande.
A questo punto una nota con la quale il Procuratore Capo dr.De Gasperis chiarisca la situazione sarebbe quanto meno opportuna .