Di Vincenzo Bisbiglia
21 Novembre 2024 – Il Fatto Quotidiano
C’è la gara del 2021 da 90 mila euro per il ripristino dello stabilimento balneare dell’Esercito a Fregene. E poi quello da 982 mila euro del 2022 per l’adeguamento della prestigiosa caserma Betti-Medici vicino a Santa Maria Maggiore, nel cuore di Roma. E ancora, i lavori di “risanamento e bonifica” del Palazzo della Marina militare, sul Lungotevere, per 1,7 milioni di euro e quelli di “adeguamento”, da 1,9 milioni di euro, del Centro Intelligence Interforze di Ponte Galeria. Sono solo alcuni degli appalti riferibili al ministero della Difesa su cui la Guardia di Finanza vuole vederci chiaro. L’inchiesta è quella su “Mister Asfalto”, l’imprenditore Mirko Pellegrini, indagato insieme ad altre 18 persone dalla Procura di Roma per reati, a vario titolo – corruzione, frode in pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti –. Dopo essere finito a processo a Palmi per un’indagine del 2017 della Dda di Reggio Calabria in cui erano coinvolti anche esponenti di alcuni clan di ’ndrangheta, secondo i pm Pellegrini è riuscito a mascherarsi dietro una rete di 15 imprese, gestita da prestanome che però facevano sempre riferimento a lui. Tanto che dalle intercettazioni agli atti risulta che a dicembre 2023 l’imprenditore abbia partecipato in prima persona a un incontro tecnico in Senato riferibile, presumono gli investigatori, alla discussione in atto in quel momento sul decreto del Mef che avrebbe dovuto rivedere i prezzi delle materie prime da inserire nei codici degli appalti. È possibile – ma lo stanno verificando i finanzieri – che Pellegrini si sia presentato come rappresentante di una delle aziende oppure insieme a un’organizzazione di categoria. Si vedrà.
Sotto indagine ci sono 75 procedure vinte dalla rete di imprese per circa 92 milioni di euro, in gran parte con il Comune di Roma. Almeno quattro di queste gare riguardano lavori finanziati dal governo per il Giubileo 2025, in particolare quattro gare della Regione Lazio da 2 milioni di euro totali per la pavimentazione di oltre 5 km di banchine sul Tevere. Dai decreti di perquisizione, tuttavia, risulta anche altro. Oltre alle gare vinte da La Fenice srl con il ministero della Difesa – finora non risultano acquisizioni effettuate in loco – sotto i fari ci sono anche i rapporti con Autostrade per l’Italia, Anas, l’Ater, l’Asl di Latina, la Roma Calcio a 5, i Municipi 1, 4, 7, 8 e 10, i comuni di Ciampino e Tarquinia e lavori effettuati per il ripristino dell’asfalto sul Grande Raccordo Anulare e moltissime altre strade della Capitale.