UN’AZIONE PIU’ INCISIVA E PREGNANTE
DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNNETTO IN UNA
CAMPANIA AFFLITTA DA UNA CRIMINALITA’
ASFISSIANTE E DEVASTANTE CHE COLPISCE
LA VITA PUBBLICA RIUSCENDO ANCHE A
CONDIZIONARE ISTITUZIONI DEBOLI
Urge rottamare qualsiasi clichè di modelli di
un’antimafia sociale fragile,pasticciona e parolaia e
passare ad un modello di una nuova
antimafia,incisiva,combattiva,libera da qualsiasi
vincolo o condizionamento di istituzioni che si
rivelino non all’altezza per impostare e gestire
un’efficace azione di contrasto al malcostume ed alla
camorra.
L’antimafia sociale o è libera da legami politici ed
istituzionali ,non prendendo peraltro soldi e privilegi
da nessuno ,o non è antimafia.
Sono queste le linee guida sulle quali il confronto si
va sviluppando fra gli amici e le amiche che
compongono il gruppo dirigente dell’Associazione
Caponnetto in Campania.
Un’antimafia di fatti e di azioni,non di parole
o,peggio, eventualmente di affari.
Non é,questo,il modello dell’Associazione
Caponnetto.
E per dare concretezza a questo modello,le decisioni
già in parte assunte ed in altra parte che saranno
assunte nei prossimi mesi riguardano:
1) la rivisitazione dell’efficacia del ruolo svolto finora
dalla Prefettura di Napoli in particolare- e dalle sue
consorelle nella Regione più in generale- per quanto
riguarda l’azione di vigilanza e di prevenzione sul
versante della lotta alla camorra.
Non é tollerabile ulteriormente che tutto il peso
dell’azione di contrasto debba continuare ad essere
addossato sulle sole spalle della Magistratura la quale
può intervenire solamente quando il reato é stato
compiuto e non prima.
Le Prefetture debbono essere chiamate a svolgere
appieno i compiti ad esse affidati in materia di
prevenzione ed é questo quanto l’Associazione
Caponnetto è determinata a cominciare a pretendere;
2) l’esame di eventuali criticità in alcuni segmenti
locali di qualche struttura giudiziaria ( Torre
Annunziata ? );
3) l’accensione di un cono di luce su alcune parti del
sistema televisivo e radiofonico campani e sui silenzi
calati su vecchie inchieste denominate,se ben
ricordiamo,”Telecamorra” e delle quali non si è più
parlato e non se ne conoscono gli esiti;
4) la richiesta a tre Amministrazioni comunali-
Napoli,Sorrento e Santa Maria la Carità – di istituire
gli Osservatori comunali sulla Legalità ,sulla
base,però,delle indicazioni e dello schema di
Regolamento fornito dall’Associazione Caponnetto (
ad evitare che essi diventino instrumentum regni di
governi locali alla ricerca di…..”coperture” e di
“verginità).
O si accettano le indicazioni dell’ Associazione
Caponnetto perché essi diventino vere,autonome ed
efficienti strutture di legalità o sarà guerra e non ci si
presterà ad alcun gioco di…….”.copertura”.
Riteniamo doveroso rendere noto,al riguardo, che
l’Amministrazione di Napoli,come d’altronde
prevedevamo conoscendo la sensibilità degli attuali
amministratori a cominciare dal Sindaco
DeMagistris,ha già dichiarato in linea di principio la
sua disponibilità.
Battaglie,queste,e compiti duri ed impegnativi che si
accompagneranno alla perpetuazione della storica
azione di collaborazione con la Magistratura che resta
il tratto distintivo dell’Associazione Caponnetto.
Associazione A.Caponnetto