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LA BATTAGLIA DELL’
” ORGOGLIO DELL ‘ANTIMAFIA SOCIALE ”
UN NUOVO “MODELLO” DI ANTIMAFIA
Di fronte all’involuzione di uno Stato che appare sempre più tentennante, debole, fragile, non determinato nella lotta contro le mafie e ad un modello di un’antimafia sociale che sembra inadeguato, declamatorio, retorico, politicizzato, piegato più sul passato che non sull’attualità e sul futuro, è sempre più evidente la necessità di impegnarci a fondo perché si affermi sempre di più un nuovo ” modello” di fare antimafia.
Un’antimafia più aggressiva, incisiva, significativa, convinta, determinata, non condizionata da finalità politiche, di interesse, di business, di protagonismo personale.
Un’antimafia tutta basata sull’INDAGINE, sulla DENUNCIA, sulla PROPOSTA.
E fatta non per interesse personale e soprattutto in maniera GRATUITA.
Oggi sono poche, purtroppo, le Associazioni in Italia che hanno alla loro base questi principi.
Una parte notevole di esse non è riuscita a sottrarsi alle sirene ed ai condizionamenti di quella fetta cospicua della politica e delle istituzioni che, con i sovvenzionamenti, i benefici, i privilegi, ha fatto sì di ridimensionarne o addirittura modificarne il ruolo, l’identità, l’efficacia dell’azione.
Non si può servire al contempo Dio e mammona.
Non si possono combattere le mafie – militari, politiche, economiche – servendo, al contempo, chi le incoraggia, le sostiene, le avalla e se ne serve e ne è alleato.
O di qua o di là.
Tertium non datur.
Ecco perché noi siamo stati e siamo molto cauti e diffidenti nei confronti di quanti hanno cercato e cercano di strumentalizzare l’Associazione Caponnetto a fini politici o altre finalità.
La situazione nel Paese è gravissima, mai quanto ora.
Le mafie hanno raggiunto livelli inquietanti di penetrazione nei partiti e nelle istituzioni, oltre che nell’economia e nella società, e, perciò, urge un impegno, da parte di chi veramente crede nei valori della democrazia e dello Stato di diritto, un impegno TOTALE, ESCLUSIVO, PRIORITARIO, non residuale.
Noi abbiamo un nome ed una storia così impegnativi e nobili che non possiamo permetterci di appiattirci su un modello di antimafia opaco e pieno di ombre, oltre che inefficace e poco significativo.
Dobbiamo, pertanto, essere sempre più la punta avanzata di un’antimafia che punta a colpire al cuore le mafie, sia quelle rozze, violente e poco acculturate, sia, soprattutto, quelle annidate nelle istituzioni, nella politica, nell’economia e nella società – i cosiddetti colletti bianchi – che, con la corruzione, stanno corrodendo le basi dello Stato di diritto con l’obiettivo di trasformarlo irrimediabilmente in uno Stato-mafia, in uno stato criminale.
Dobbiamo essere sempre più l’Associazione dell’INDAGINE, della DENUNCIA, della PROPOSTA.
Non basta invocare il nome di Paolo Borsellino senza dare un senso, una concretezza alle sue parole quando invocava un impegno diretto sul campo: ” è un errore imperdonabile pensare di addossare tutto il peso della lotta alle mafie sulle sole spalle delle forze dell’ordine e della magistratura”.
Da sole non ce la fanno. Bisogna aiutarle a sconfiggere il mostro.
Ed aiutarle, per chi conosce meccanismi e realtà, significa DENUNCIA, non chiacchiere ed analisi sociologiche, racconti di fatti passati e lontani nel tempo.
Nomi, cognomi e circostanze.
Un’antimafia operativa, di fatti, di segnalazioni continue da fare, peraltro, ad uffici e persone affidabili e credibili.
Questo DEVE fare un’Associazione antimafia seria quale noi siamo e vogliamo essere sempre di più.
Non ci servono, quindi, parolai o persone che vogliono venire nella nostra Associazione per altri scopi, siano essi politici, di protagonismo, economici.
Ci servono COMBATTENTI, persone preoccupate dell’avvenire del Paese e di quello dei nostri figli e nipoti e che vogliono combattere nell’Associazione scovando uno
per uno i mafiosi, i corrotti e tutti coloro che tramano per uccidere la democrazia e la civiltà dell’Italia.
Ci scrivono da tutta Italia- cittadini onesti, Testimoni e Collaboratori sinceri di Giustizia, persone pensose del bene collettivo- che ci chiedono consigli, ci segnalano ingiustizie, illegalità di ogni genere.
Vogliono che noi interveniamo.
Purtroppo il più delle volte non siamo in grado di soddisfare le richieste in quanto in molti territori non ci siamo e non sappiamo, quindi, come fare, a chi rivolgerci per segnalare quanto ci viene riferito.
E’ assolutamente necessario, pertanto, che in ogni angolo del Paese si formi una trincea dell’Associazione Caponnetto, fatta di persone attente, disinteressate, combattive, determinate, persone che parlino il meno possibile ma che, al contrario, guardino, osservino, annotino e segnalano all’Associazione.
Un “modello ” nuovo di antimafia, di FATTI e non parole,
Di fatti che riguardino reati di natura mafiosa e non di generiche illegalità di natura politica ed amministrativa.
L'”operazione tesseramento 2015 ” deve rappresentare un’occasione irripetibile per rigenerare, rivitalizzare, potenziare il nostro stesso organismo per renderlo sempre più attivo ed efficace e, al contempo, per attrarre e mobilitare quelle tante brave persone che vogliono impegnarsi nella lotta contro le mafie e che non hanno saputo finora a chi rivolgersi.
L’Italia non è fatta tutta di gente insensibile, corrotta, collusa.
Ci sono tanti giovani, adulti, uomini e donne, che sentono forte un’ansia di cambiamento e vogliono impegnarsi.
Ecco, l’Associazione Caponnetto deve diventare il punto di riferimento di tutte queste persone per essere sempre più il pugnale nel fianco dei mafiosi.
Attenti, però, a chi si tessera all’Associazione Caponnetto perché possono verificarsi tentativi di infiltrazione da parte di mafiosi e gente sospetta.
L’Associazione Caponnetto è ritenuta da questi, per il nome ed il prestigio che essa ha saputo conquistarsi, fra le più “pericolose”, se non la più pericolosa, in Italia ed è, quindi, prevedibile che ci siano tentativi di infiltrazioni per destabilizzarla dall’interno. Massima attenzione, quindi, prima di accettare una richiesta di iscrizione!!!
Buon lavoro ed un cordiale saluto a tutti.