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Per Fondi siamo oltremodo preoccupati e, ciò, non tanto per la nostra incolumità fisica, quanto, soprattutto, per la fine che sta facendo un’intera comunità

A FONDI ATTENTATI INCENDIARI, BOMBE, PALLOTTOLE, AGGRESSIONI VERBALI A CHI DISSENTE E… TELEFONATE MUTE ALLA NOSTRA UTENZA… E LO STATO CHE FA?

Quello che si è visto l’altra sera in piazza a Fondi, durante la manifestazione organizzata dai partiti e dalle Associazioni democratiche contro la mafia, è il segno visibile del degrado nel quale si è precipitati su un territorio invaso dalla criminalità organizzata.

Siamo nel Lazio, a nemmeno 100 chilometri da Roma, non a Castelvolturno, Scampia, Locri o Corleone.

Quando abbiamo visto il Sindaco, degli assessori, dei consiglieri comunali con dei cartelli provocatori e sentito i loro insulti, le loro urla contro di noi che tentavamo sul palco di esporre le nostre idee sulla situazione, ci siamo visti cadere le braccia.

Nicola Tranfaglia, Stefano Pedica, dell’IDV, Bruno Fiore del PD, noi dell’Associazione Caponnetto siamo stati interrotti, insultati, offesi, quasi impediti di parlare. Ed anche fotografati, come tutti i presenti alla manifestazione!

Leoluca Orlando ed Antonio Di Pietro hanno potuto parlare, alla fine, solo perché i disturbatori, isolati dai cittadini presenti, sono stati convinti dalle forze dell’ordine ad abbandonare la piazza, scortati.

Siamo veramente preoccupati. E, ciò, non tanto per la nostra incolumità fisica, che è pure in pericolo tenuto conto anche delle… telefonate mute che riceviamo sulla nostra utenza da qualche tempo, quanto, soprattutto, per la situazione generale di degrado in cui si è precipitati, situazione dalla quale sarà estremamente difficile uscire.

Ammesso, infatti, che il Governo, di fronte alle montagne di prove dell’autorità giudiziaria, si arrenda e decida di sciogliere, dopo un anno di resistenze, l’amministrazione comunale, come si farà a promuovere una radicale opera di ricostruzione morale, culturale, politica, economica e sociale capace di estromettere definitivamente dalla vita pubblica l’attuale classe dirigente?

E come reagiranno tutti quei tanti soggetti, abitanti a Fondi, legati alla criminalità organizzata che vedranno cadere il loro impero?

Il problema, come si vede, non è tanto quello di “sciogliere” soltanto l’Amministrazione, ma soprattutto quello di una ricostruzione culturale, politica, economica di un intero territorio che va al di là dei confini di Fondi.