PERCHE’ IL CONVEGNO A GAETA E NELL’HOTEL “MIRASOLE”?
Da qualche tempo molti avranno notato che abbiamo riacceso i riflettori, dopo Fondi, su Gaeta, Formia e il Basso Lazio.
Precedentemente lo abbiamo fatto con Civitavecchia, Tarquinia ed il Viterbese.
Tutte terre, le prime e le seconde, sotto attacco da parte della criminalità organizzata.
Nord del Lazio ed, ora, sud del Lazio.
Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo costretti da una realtà amara: da parte della politica, tutta intera o quasi, sull’argomento c’è la massima disattenzione…
Per non dire altro.
La questione “mafia”, che pure è la prima emergenza perché dove c’è un’economia malata c’è sottosviluppo, non è nell’agenda politica di questa disgraziata regione che è il Lazio.
E’ un argomento che non interessa i più, a destra come a sinistra.
Fatta qualche eccezione, determinata dalla sensibilità e dall’onestà intellettuale di singoli amici.
Gaeta, dicevamo ed il sud del Lazio.
Il “caso Fondi” è noto e stranoto. Anche se siamo solamente all’inizio e c’è tanto lavoro ancora da fare.
Ma non è solo Fondi, perché è tutto il sud pontino ad essere letteralmente infestato dalla mafie.
E il Cassinate.
Ma a Frosinone fortunatamente è giunto un Comandante Provinciale della Guardia di Finanza – il Colonnello Salato – che sa il fatto suo.
E i risultati si sono subito cominciati a vedere.
Ora aspettiamo che anche nella Procura della Repubblica avvengano i cambiamenti necessari.
Quello che ci angoscia per la Provincia di Frosinone, però, è la mancata partecipazione della gente all’azione di contrasto delle mafie.
Anche noi avvertiamo forti difficoltà.
La gente aspetta che siano le forze dell’ordine e la magistratura ad intervenire.
Non collabora, non aiuta.
Ritorniamo a Gaeta.
La “Voce delle Voci”, in edicola in questi giorni, ha pubblicato un’ampia inchiesta su Formia, Gaeta e il sud pontino.
Il mese scorso aveva fatto altrettanto per Fondi.
Un giornale coraggioso, che merita il nostro plauso.
Il territorio è assediato; ci sono decine di clan.
Francamente siamo preoccupati, particolarmente dopo il trasferimento da Latina del Prefetto Frattasi e del Comandante provinciale dei Carabinieri Rotondi.
Due servitori dello Stato più unici che rari.
Un ottimo lavoro lo stanno facendo il Questore D’Angelo ed i suoi uomini sia della Questura che dei Commissariati di Formia e Terracina.
Bravi dirigenti quelli dei Commissariati di queste due città.
Non finiremo mai di ringraziarli e di stare loro vicini, per quello che possiamo.
Ma è la classe politica e la gente che ci inquietano.
Non tutti, per carità.
Ma molta parte.
La gente tace, non vede, non sente…
Per parte della classe politica basti vedere quello che è successo con le inchieste “Damasco” e “Formia Connection” (che qualcuno ha voluto archiviare per la parte che riguarda il “voto di scambio” ma che noi non molleremo fino a quando qualcuno si decida a riprenderla fra le mani).
A Formia e a Gaeta sta per partire un massiccio processo di cementificazione.
Milioni di metri cubi di cemento…
E sono molti che si spostano dalla Campania per metterci le mani sopra.
A mafia potrebbe aggiungersi altra mafia…
Ecco perché vogliamo accendere al massimo i riflettori con un convegno che non dovrà essere la solita sfilata di politici che vengono, parlano e non fanno, poi, quello che dovrebbe essere fatto.
Vogliamo i combattenti, quelli che stanno quotidianamente in prima linea – magistrati, ufficiali e funzionari delle forze dell’ordine e qualche componente della Commissione Parlamentare Antimafia – ed a questi vogliamo attestare la nostra vicinanza, la nostra fraterna solidarietà ed il nostro aiuto.
Per quello che possiamo e siamo in grado di fare, ovviamente.
E faremo il convegno nell’Hotel Mirasole, a Gaeta, perché su questo Albergo, il più antico e prestigioso di Gaeta, all’asta presso il Tribunale di Latina, si è appuntato lo sguardo di soggetti molto sospetti…