Latina, 7 Febbraio 2005
ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA – ROMA
Qualcuno a mezza bocca dice che fra le persone che hanno presentato progetti nell’ambito dei “patti territoriali” a Sabaudia, in provincia di Latina, ci sarebbe taluna legata da relazioni parentali con “Frank tre dita”. Noi ci rifiutiamo di crederlo.
La notizia, però, deve indurre ad alzare la guardia promovendo approfondite indagini di natura anagrafica e patrimoniale.
Sabaudia, com’è noto, è da anni nel mirino dei clan. La storia dell’ippodromo – non realizzato solo dopo l’intervento del miglior Prefetto che Latina abbia avuto, il Dr. Procaccino – è emblematica.
C’è da tempo in quella città e sul territorio contiguo una movimentazione di flussi finanziari davvero notevole.
Sono stati individuati gli attori? Si è mai indagato sui rapidi arricchimenti di persone provenienti soprattutto dalla Campania? I numerosi progetti approvati nell’ambito dei “Patti territoriali” potrebbero ora essere lo strumento utilizzato, anche a mezzo di prestanome, dalla criminalità organizzata per impossessarsi del territorio.
Abbiamo chiesto al Sindaco Schintu di fornirci i dati identificati di tutti i soggetti, singoli o collettivi, che hanno chiesto di realizzare opere. Invitiamo forze dell’ordine e Magistratura a fare altrettanto. E’ tutto il settore degli appalti e, soprattutto, dei subappalti, che va scandagliato, da quelli privati a quelli pubblici, a cominciare da quelli che riguardano il Porto di Gaeta, la realizzazione della nuova Procura della Repubblica, le strade eccetera.
Il Segretario
Elvio Di Cesare