PREVENZIONE,AMICI,PREVENZIONE.
BISOGNA FINIRLA DI LIMITARSI A RACCONTARE I FATTI QUANDO SONO GIA’ SONO AVVENUTI .
NON SERVE A NIENTE.
BISOGNA IMPEGNARSI PER PREVENIRLI ED AGIRE PERCHE’ NON ACCADANO.
UN’ASSOCIAZIONE SERIA FA COSI’ E NOI SIAMO E VOGLIAMO ESSERE SEMPRE DI PIU’ UN’ASSOCIAZIONE SERIA.
TUTTO IL RESTO NON SERVE.
E’ necessario cominciare ad esercitare una forte pressione sui Prefetti perché si decidano a far fronte ai loro obblighi in materia di prevenzione antimafia.
Sono pochi quelli che hanno le carte in regola,pochissimi.
E questi pochissimi,anziché essere apprezzati ed anche premiati per aver fatto il loro dovere,vengono rimossi e trasferiti,come é avvenuto a Trapani ed anche ,qualche anno fa,a Roma con il Prefetto Mosca e a Latina ,con il Prefetto Frattasi, il cui Prefetto attuale è andato in Commissione Parlamentare Antimafia e candidamente ha dichiarato che non ha fatto”NESSUNA ” interdittiva antimafia e nessuno ha mosso un dito per dire “cacciamo quel Prefetto!Facciamolo mettere a disposizione”.
Il Prefetto é il capo del governo sul territorio ed é lui che,attraverso il Comitato Provinciale della Sicurezza e dell’Ordine Pubblico,impartisce le direttive al Questore ed ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
E,se il Prefetto se ne frega,anche Questore e Comandanti vari fanno altrettanto.
Ecco perché in Italia le cose non funzionano contro le mafie e quel poco che si fa lo si deve solo e tutto alla Magistratura inquirente,alle Direzioni Distrettuali Antimafia,le Procure antimafia,le cosiddette DDA,le quali,però,se non arrivano loro le informative delle forze dell’ordine non é che possono inventarsi le cose.
E,comunque,quando pure le arrivassero le informative da qualche solerte dirigente di Commissariato o comandante di Compagnia dei Carabinieri o della Guardia di Finanza,sarebbero cose già avvenute.
Il compito di un’Associazione seria é quello di far invertire la tendenza e di fare in modo che si intervenga PRIMA e non DOPO quando non c’é più niente da fare ed i buoi sono già scappati dalle stalle.
Intervenire PRIMA mettendo sotto pressione i prefetti inadempienti e costringendoli a fare i loro dovere.
Con tutti i mezzi disponibili permessi dalle leggi che sono i comizi,i manifesti,i documenti,i convegni,le interrogazioni parlamentari,qualunque mezzo lecito.
Se non riusciamo a fare questo,vorrà dire che anche noi non serviamo a niente e,anziché metterci a fare come tanti altri i bla bla,le commemorazioni,le sfilate ed il chiacchiericcio,per pompare magari un pò di quattrini da amministrazioni corrotte e sempre disponibili a loro volta a corrompere quel pò di sano che ancora rimane in Italia,* più dignitoso è chiudere baracca standosene a casa propria ed aspettare che avvenga la fine ormai prossima ,per non dire imminente.
Questo é il problema.
Suvvia,una forte svolta da parte di ognuno di noi sui territori dove siamo, ad evitare l’onta,imperdonabile e letale,di vederci additati dalla gente perbene ed anche dai nostri figli e nipoti fra i responsabili dello sfacelo che sta travolgendo il Paese.
Lasciamo ai cantastorie raccontare le storie del passato perché noi non siamo cantastorie e nemmeno avventurieri alla ricerca di quattrini magari macchiati pure di sangue di povera gente.
Noi siamo gente di prima linea,i guastatori,gli “zappatori” ( termine che usò qualche anno fa uno stupendo colonnello della DIA),coloro,cioè,che hanno più di altri il senso dello Stato e vogliono difenderlo dalla voracità di corrotti e mafiosi.
Nell’interesse del Paese,della gente onesta ed anche dei nostri figli e dei giovani.