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Processo ”Codice interno”: la Dda deposita nuovi atti su mafia e politica a Bari

AMDuemila 31 Ottobre 2024

I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bari hanno depositato nuovi atti nel processo ‘Codice interno‘ che lo scorso 26 febbraio ha portato a 130 arresti e svelato i presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina. Quindici gli imputati a processo con rito ordinario. Tra questi l’ex consigliera comunale di Bari Maria Carmen Lorusso, il padre Vito (oncologo, in carcere per altre vicende) e Massimo Parisi, fratello del boss del quartiere Japigia ‘Savinuccio’. I Lorusso sono accusati di scambio elettorale politico mafioso: i pm ritengono che l’elezione al consiglio comunale di Maria Carmen, nel 2019, sia stata favorita grazie ai voti dei clan della città di Bari, i Parisi, gli Strisciuglio e i Montani A raccogliere questi voti – pagando 10mila euro a clan – sarebbe stato il marito di Lorusso, l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, in carcere a Lanciano e a processo con rito abbreviato. Gli atti depositati oggi in udienza riguardano alcune chat tra diversi indagati, tra cui OlivieriMaria Carmen e Vito LorussoMassimo ParisiMichele Nacci (candidato in ticket con Lorusso nel 2019), Tommaso Lovreglio (ritenuto il braccio destro del boss Savino) e Michele De Tullio (ex dipendente della municipalizzata Amtab e considerato uomo dei Parisi). Alcuni di questi imputati sono a processo con rito abbreviato, diverse conversazioni sono state estrapolate dai cellulari e dai computer sequestrati lo scorso 26 febbraio. Si tratta di un corposo numero di file sulla cui ammissibilità si discuterà nella prossima udienza del 6 novembre. Nell’udienza di oggi sono poi stati acquisiti i verbali di due collaboratori di giustizia, Michelangelo Maselli e Gianfranco Catalano, ed è stato ascoltato il 34enne Emanuel Petroni, collaboratore in passato affiliato al clan Palermiti. Petroni ha riferito dell’aggressione avvenuta nel carcere di Matera ai danni di Giuseppe Signorile, ritenuto uno degli esecutori di un omicidio di Mafia del 2017, quello di Giuseppe Gelao. L’aggressione ai danni di Signorile, sfregiato al volto da due detenuti, sarebbe stata ordinata – secondo quanto riferito da Petroni – direttamente dal boss Eugenio Palermiti.

Ansa

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/rassegna-stampa-sp-2087084558/38-mafia-eventi-puglia/102529-processo-codice-interno-la-dda-deposita-nuovi-atti-su-mafia-e-politica-a-bari.html