Gaspare Spatuzza fa il suo ingresso nella maxiaula 1 del Palazzo di Giustizia di Torino mentre pubblico e giornalisti, numerosi, attendono in silenzio che il Presidente della II sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, Claudio Dall’Acqua, lo inviti a rispondere alle domande del Procuratore Generale.
Spatuzza, che collabora con le procure di Caltanissetta, Firenze e Palermo nelle indagini sui mandanti occulti delle stragi del 92-93, viene ascoltato nel processo a carico di Marcello Dell’Utri in qualità di persona imputata di reato connesso.
Conferma quanto messo a verbale dai magistrati che lo hanno interrogato negli ultimi 18 mesi. E dopo avere ricordato parte del suo impressionante curriculum criminale descrive il clima di quel periodo.
Poi arriva l’incontro al Bar Doney di Via Veneto. Ecco cosa accadde secondo il Spatuzza: guarda il video.
“Il paese in mano”. Erano così forti le garanzie di quella che sarebbe divenuta la nuova classe di governo italiana per Cosa Nostra da far ritenere all’organizzazione di poter avviare la conclusione dell’escalation stragista. Persone serie diverse da quei “crasti” dei socialisti.
Spatuzza spiega anche i motivi che lo hanno spinto a raccontare tardivamente il contenuto dei colloqui con Graviano che tiravano in ballo Berlusconi e Dell’Utri. E’ grazie a Piero Grasso che si convince a collaborare, dice, nonostante le “molte paure”.
Spavaldo Marcello Dell’Utri che ha deciso di presenziare a questa udienza e rispondendo alle domande dei tanti giornalisti presenti ha ostentato una certa dose di sicurezza, respingendo le accuse e ribadendo che per lui sono tutte fesserie. Sicurezza che però, di fronte ad alcune domande, tradisce un po’ di nervosismo.
Ma è con la cronista del Fatto Quotidiano che Dell’Utri dà il meglio di sé (guarda il video).
Niccolò Ghedini, avvocato di Silvio Berlusconi, sostiene che le parole di Spatuzza “appaiono di totale ed assoluta inconsistenza”, ma allo stesso tempo annuncia “che nei confronti dello Spatuzza dovranno essere esperite tutte le opportune azioni giudiziarie che il caso impone”. Dell’Utri ha fatto sapere che presenterà una querela per calunnia nei confronti del collaborante.
Un po’ di colore per raccontare la comparsa del legista Borghezio, prima dell’inizio dell’udienza, giornalisti e pubblico in fila, che ha distribuito un volantino di protesta: il processo per la presunta aggressione subita a bordo di un treno non è ancora cominciato.
Il processo a Marcello Dell’Utri, il co-fondatore del partito accusato di rapporti con la mafia, non gli interessa.
Nel corso della prossima udienza, allo scopo di riscontrare le dichiarazioni di Spatuzza ed accogliendo una esplicita richiesta della Procura Generale, la Corte ha disposto l’audizione in video-conferenza dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e di Cosimo Lo Nigro.
L’appuntamento è a Palermo il prossimo 11 dicembre.
(Tratto dal blog di Antonio Di Pietro)