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Processo Jambo, il legale dell’ex patron del centro commerciale: “E’ un imprenditore non un camorrista”

Con l’ ultima arringa dell’avvocato Paolo Trofino per Alessandro Falco sono concluse le discussioni. A giugno la sentenza

Anna Grippo – Collaboratrice

13 maggio 2024 14:46

Alessandro Falco in questo processo ha subìto di tutto; gli è sttao attribuito di essere socio, prestanome se non anche il curatore del piuù grande affare di Michele Zagaria. La Dda ha puntato sulle prove dichiarative dei pentiti ritenendole efficaci per condannare l’imputato. Beh sono tutte fandonie. Dalle indagini capillari, dalle intercettazioni dell’intero nucleo familiare Falco, non è emerso nulla, mai un riferimento al Jambo o a Zagaria. Alessandro Falco è un impremditore eccellente non un camorrista”.

E’ stata questa l’appassionata arringa del legale Paolo Trofino nell’interesse dell’ ex patron del Jambo Alessandro Falco nel processo che lo vede coinvolto per infiltrazione camorristica per la realizzazione del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, che si sta celebrando dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Francesco Ciocia, con a latere Eugenio Polcari e Marzia Pellegrino. Il difensore nella sua arringa ha picconato l’impianto accusatorio del sostituto procuratore della Dda Maurizio Giordano, chiedendo l’assoluzione per il suo assistito. Si sono concluse le arringhe dei difensori e si torna in aula nel mese di giugno per le repliche del pm e la lettura del dispositivo.

Il magistrato antimafia nel corso della sua requisitoria ha richiesto per il reato di associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa: 11 anni di reclusione per Alessandro Falco, il patron del centro commerciale Jambo; 8 anni di reclusione per Michele Griffo, ex sindaco di Trentola Ducenta. Assoluzione per entrambi da tutti i reati contravvenzionali (per i quali già lo stesso primo cittadino aveva rinunciato alla prescrizione). Invocata l’assoluzione per Ortensio Falco, a cui era contestato il reato di intestazione fittizia di beni, e per Nicola Picone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Richiesta di non luogo a procedere per Nicola Pagano per sopraggiunta morte del reo. Richiesto dal pm della Dda partenopea anche il sequestro del 51% delle quote societarie della Cis Meridionale, di proprietà di Alessandro Falco ma ascrivibili, per la Dda, a Michele Zagaria in quanto socio occulto del mega colosso commerciale di Trentola Ducenta.

Secondo la ricostruzione del magistrato antimafia il clan dei Casalesi avrebbe messo lo zampino nella realizzazione del centro commerciale e proprio l’amministrazione comunale guidata da Griffo prima e quella successiva avrebbero favorito l’ampliamento della struttura che in pochi anni da piccolo centro commerciale divenne una delle più importanti strutture in Campania.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Paolo Trofino, Giuseppe Stellato, Alfonso Furgiuele, Domenico Cesaro, Pasquale Davide De Marco, Claudio Botti, Alfredo Marrandino. Tra le parti civili sono impegnati gli avvocati Gerardo Tommasone, Giovanni Zara, Maria Corvino, Simone Crisci, Rosario Santella

fonte:https://www.casertanews.it/cronaca/processo-jambo-casalesi-discussioni-trofino-fine.html