PROPOSTE PER UN RINNOVATO IMPEGNO CONTRO LE MAFIE
L’Associazione regionale di lotta contro le illegalita’ e le mafie “Antonino Caponnetto” propone di rivedere la disciplina normativa del fenomeno mobbing con un ridimensionameto della prova che così difficile da dimostrare come è, agevola coloro che vi fanno ricorso. Occorre poter più agevolmente punire quei tiranni che sanno bene di farla franca così come è disciplinato il fenomeno allo stato attuale.
L’Associazione sostiene, infatti, che il fenomeno mobbing è pratica sempre più diffusa all’interno delle istituzioni per le difficoltà probatorie che, allo stato, quasi mai consente di perseguire coloro che adottano comportamenti illegali e procedure illegittime dietro manovre losche che sempre più spesso sottendono interessi di parte e ignobili nefandezze.
Bisogna rompere gli schemi attualmente esistenti che coinvolgono perfino istituzioni e sindacati, con grave pregiudizio per la tutela dei diritti delle vittime del triste fenomeno.
E’ molto singolare che, a seguito di denunce acclarate e pubblicate sulla stampa e relative alla Prefettura e alla Procura della Repubblica di Latina, allo stato nessun intervento si registri.
I commissariamenti per la Prefettura di Latina vengono affidati a funzionari appartenenti a “cordate” di dubbia trasparenza (vedasi da ultimo il Commissariamento di Sabaudia).
E’ stata presentata più di una interrogazione parlamentare, una delle quali a firma di un segretario nazionale di partito, per il caso del V. Prefetto Vicario trasferito con la più “comoda” delle motivazioni (la solita “incompatibilità ambientale”) perché resosi “responsabile” di avere agito nel pieno rispetto della legalità.
Nel suo primo giorno di insediamento, a quel V. Prefetto Vicario il grazioso benvenuto portogli dal sempiterno Capo di Gabinetto della Prefettura di Latina dr. Reppucci fu che “non avrebbe fatto carriera”. Un avvertimento che fu e resta inquietante per la provenienza istituzionale che lo ha caratterizzato.
L’azione coerente e costante del V. Prefetto Vicario della Prefettura di Latina, che ha denunciato casi di mobbing nella sua veste sindacale di Segretario Nazionale dell’U. N. A. D. I. R. , gli è costato l’immediato trasferimento ad altra sede oltre ad essere sottoposto ad una procedura disciplinare.
Ancora oggi, presso quella Prefettura, gli incarichi di spicco sono stati conferiti, come da copione, agli stessi funzionari di “cordata”.
Altro caso grave è quello del Comune di Ardea dove, pur sussistendo tutti gli elementi per sciogliere quel Consiglio Comunale, il Prefetto di Roma ancora non provvede.
Coloro i quali siano interessati alle citate vicende possono collegarsi con il sito dell’Associazione: www. comitato-antimafia-lt. org
Presso la Procura della Repubblica di Latina esiste ed è stato denunciato dall’Associazione una anomalia. Alcuni parenti di magistrati esercitano la professione forense nella stessa città.
Necessita quanto prima mettere a punto strumenti di tutela per tutti coloro che denunciano casi di illegalità e/o illegittimità e di mobbing. Nelle sue molteplici facciate la mafia si avvale di questi sistemi, nella cosciente consapevolezza di potere contare su complicità interne velate o meno di natura istituzionale. La qualcosa prefigura, ma forse anticipa, ahinoi, l’esistenza funzionale del “Sistema” savianeo.
Ben tre parlamentari, di cui uno segretario di partito, hanno dimostrato sensibilità sulla vicenda del V. Prefetto Vicario di Latina “mobbizzato” presentando puntuali interrogazioni parlamentari. Ciò costituisce un segnale incoraggiante che si auspica si estenda anche ad altri esponenti della classe politica. E’ un auspicio perché vengano oltremodo rimosse “ingerenze” inopportune che danneggiano la trasparenza da tutti invocata.
L’Associazione ritiene, inoltre, fondamentale approfondire il caso di Fondi dove un ufficiale della Guardia di Finanza si sarebbe suicidato alcune settimane fa. Perché tutto (tutti) tace (tacciono)?
E’ assolutamente indispensabile fare piena luce su una vicenda dai lati troppo oscuri perché restino sepolte nella complicità del silenzio.
Non si può escludere, infatti, l’esistenza di aspetti troppo inquietanti in merito ad un episodio così sconvolgente sotto il profilo umano, professionale ed istituzionale!
ALTRI PUNTI PROPOSTI DALL’ASSOCIAZIONE IN RELAZIONE ALLA CORRETTA APPLICAZIONE DELLE LEGGI ESISTENTI
- LEGGE SULLO SCIOGLIMENTO DEI COMUNI UNA VOLTA ACCERTATA L’INFILTRAZIONE MAFIOSA (vedasi Ardea dove pur sussistendo tutti i presupposti il Prefetto di Roma temporeggia).
- SNELLIMENTO TEMPI BUROCRATICI PER L’AVVIO DI IMPRESA
- CREDITO BANCARIO AGEVOLATO PER I GIOVANI
- RIMOZIONE EFFETTIVA DEI POLITICI CON CONDANNE RILEVANTI E DI DIRIGENTI E PUBBLICI DIPENDENTI COINVOLTI IN PROCESSI DI RILIEVO.
- LEGISLAZIONE SEVERA SUL VOTO DI SCAMBIO
- CONTROLLI PREFETTIZI RIGOROSI SUI PASSAGGI DELLE LICENZE COMMERCIALI, SULLE COMPRAVENDITE IMMOBILIARI ECC.
- COINVOLGIMENTO DEI MAGISTRATI ANTIMAFIA NEI COMITATI PROVINCIALI PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA COME DA PREESISTENTE CIRCOLARE MINISTERIALE.