3 noti imprenditori di CASAL DI PRINCIPE e S.CIPRIANO raccontano il racket sulle corse virtuali dei cani. In Gold Bet, Media Bet e Planet Win….
CASAL DI PRINCIPE – Tre testimonianze apparentemente diverse, ma, in realtà. molto più simili l’una all’altra di quanto appaia dalla lettura testuale delle trascrizioni, contenute nell’ultima ordinanza importante su quelli che sono stati gli assetti del clan dei Casalesi fino all’anno 2015.
A parlare, naturalmente compulsati da un formale invito, formulato loro dagli inquirenti, tre noti imprenditori del settore dei giochi elettronici,di scommesse sportive e affini.Giuseppe Diana titolare della sala scommesse Gold Bet di Casal di Principe, sita in Corso Umberto 153; Paolo Carannante, titolare della sala scommessa Media Bet di Casal di Principe anch’essa posizionata in Corso Umberto, 344, infine Daniele Zippo titolare della sala scomesse Planet Win, ubicata a San Cipriano D’Aversa, ma sempre nel medesimo corso Umberto che poi è la stessa strada che attraversa Casal di Principe.
Tutti i tre questi imprenditori hanno subito le intimidazioni di Salvatore De Falco, nipote di Enzo De Falco o’fuggiasco, dunque con una marca criminale che sicuramente era in grado di intimidire chi da lui fosse avvicinato.
E qui subentra un cognome già da noi declinato in un precedente articolo: quello dei fratelli Gennaro e Luigi Vaccaro, i quali sono personaggi interessanti, che ci piacerebbe conoscere visto che hanno osato dove nessuno ha osato, aggiudicandosi molti clienti tra le sale scommesse dell’agro aversano con una presenza marcata proprio a Casal di Principe dove per decenni non cadeva una goccia a terra che il clan dei Casalesi non volesre.
Eppure questi Vaccaro c’erano e Salvatore De Falco, sponsor della Sirio Bet di Casoria di cui era titolare un altro nome noto, cioè Franco Esposito, li tallonava letteralmente. Come potrete leggere dall’interessante stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo, Diana aveva scelto, per le installazioni riguardanti il Racing Dog, cioè le corse virtuali dei cani proprio i Vaccaro, incrociando proprio il disappunto di De Falco, il quale era entrato da par suo nell’esercizio commerciale di Diana, dicendolgi senza mezzi termini che il fornitore andava cambiato, che quelle dei Vaccaro erano macchine scadenti e che la qualità buona era quella della Sirio Bet.
Finezza lessicale: Giuseppe Diana non dice che lui cambiò fornitore in quanto lo volle Salvatore De Falco, sfuggendo alla domanda diretta. Ma riesce a dire la stessa senza compromettersi completamente: sapeva chi era Salvatore De Falco, conosceva lo spessore criminale e lui, che era di Casal di Principe, voleva vivere tranquillo.
Paolo Carannante fa il nome di un certo Antonio Di Caterino, con ogni probabilità di Casal di Principe, come colui che gli presentò i fratelli Vaccaro. Anche Carannante fu raggiunto da Salvatore De Falco e il resto lo leggete qui sotto.
Come leggerete anche ciò che ha dichiarato agli inquirenti Daniele Zippo di San Cipriano, anche lui diciamo, fu carinamente convinto da Salvatore De Falco salvo poi avere uno screzio commerciale con Franco Esposito con la conseguenza della rinuncia alle forniture da parte di quest’ultimo. Ma puntuale come una sentenza (si fa per dire visti i tempi della giustizia in Italia) ripiombo’ da lui Salvatore De Falco.
G.G.
QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA
10/06/2017
fonte:www.casertace.net