Il prossimo passo sarà quindi l’incontro con il Presidente dell’ufficio tecnico, per verificare la possibilità di superare questo ostacolo. Ma davvero sono tecnicismi, o si intende mettere in discussione la sostanza della delibera, ovvero la tutela della scuola d’infanzia pubblica, che vuol dire congrui finanziamenti per esaurire la domanda e tutela dei diritti e della qualità del lavoro degli insegnanti e degli operatori?
Siamo a un bivio: il Comune ha l’occasione di dimostrare di voler stare dalla parte dei cittadini a cominciare da quelli più in difficoltà, perché è da qui che si vede la civiltà di un governo. Se così sarà potrà cominciare quel percorso partecipato che chiede la delibera, per ridisegnare la scuola d’infanzia pubblica nella città a partire dalla qualità del lavoro e dell’istruzione.
Ma se la Commissione intende nascondersi dietro un parere tecnico per mascherare scelte politiche che ancora una volta distruggono la qualità del pubblico per gettare i cittadini in pasto ai privati, il Consiglio comunale si deve prendere la responsabilità di bocciarla.
Noi continueremo a fare la nostra parte insieme ai genitori e ai docenti massacrati dalle ore di lavoro e ai lavoratori precari cui il lavoro è sottratto dall’ultimo accordo unilaterale, e lo faremo con tutte le iniziative possibili nel territorio.