Di Antonio Mangione
E’ stato fissato il calendario degli interrogatori preventivi che vedranno gli indagati per cui sono stati chiesti gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta ‘monnezzopoli a Giugliano’ presentarsi davanti al Gip del tribunale di Napoli Nord Vincenzo Saladino. Nel filone Giugliano in totale sono 25 i soggetti iscritti nel registro degli indagati, per 8 dei quali è stata chiesta la misura cautelare dei domiciliari. In base alla nuova riforma Nordio gli indagati saranno interrogati in via preventiva, dopodiché il Gip deciderà se applicare eventualmente una misura cautelare nei loro confronti o se, invece, lasciarli a piede libero.
IL CALENDARIO DEGLI INTERROGATORI
Michele Oliviero sarà ascoltato il 7 novembre; Giuseppe Spacone, figura chiave dell’inchiesta, il 14 novembre; Giuseppe Magno, responsabile Teknoservice, il 14 novembre; Nicola Benedetto il 14 novembre.
I politici saranno gli ultimi ad essere ascoltati, a partire da Luigi Grimaldi che sarà ascoltato il 19 novembre Nello stesso giorno sarà sentito l’attuale sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi. L’ex sindaco Antonio Poziello, consigliere comunale dimessosi dalla carica, sarà sentito il 21 novembre. Nello stesso giorno comparirà presso Tribunale di Napoli Nord l’imprenditore Luigi Vitiello.
Le motivazioni della richiesta d’arresto ai domiciliari
Il Pm Cesare Sirignano, titolare dell’inchiesta, nel motivare l’applicazione delle esigenze cautelari chieste al Gip, ha fatto un piccolo excursus di tutte le singole responsabilità. A partire dalla Teknoservice, grande azienda nel settore rifiuti che gestisce il servizio in ben 98 Comuni d’Italia. “Ciò ricopre una rilevante fetta dell’economia pubblica ed amplifica le esigenze di cautela avuto riguardo alla estrema gravità degli episodi corruttivi/concussivi accertati. Gli esiti investigativi hanno restituito immagini di pubblici funzionari/ amministratori che hanno strumentalizzato e violentato la loro carica per fini solo ed esclusivamente economici e, nel caso di Poziello e Pirozzi, anche di potere politico“, scrive il Pm
Nicola Benedetto risulta socio socio al 39,8 % della Teknoservice e all’epoca dei fatti Presidente del Cda della Teknoservice. “E’ il terminale di tutti gli accordi corruttivi tutti finalizzati ad apportare plurimi vantaggi alla società che presiede”.
Giuseppe Spacone, Dirigente e Responsabile per la Campania della Teknoservice, – assume un ruolo speculare ed integrativo a quello di Nicola Benedetto. “Entrambi stilano gli accordi illeciti Poziello prima e anche con il nuovo sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi”.
Michele Oliviero, formalmente dipendente ma di fatto gestore della società Berna s.r.l., “ha procurato la provvista di conunte fornito alla Teknoservice per il pagamento delle 4 tranche tracciate nonché anche per ulteriori episodi culminati con i sequestri del denaro in dau 18 Febbraio 2021 e Maggio 2021”.
Infine Giuseppe Magno, già dipendente della società Raccolio, poi assunto in Teknoservice con funzioni di responsabile proprio del cantiere giuglianese, è ritenuto dagli inquirenti “già intraneo al sodalizio criminale contestato in relazione alle vicende di Marano in quanto protagonista insieme a Giuseppe Spacone di gravi reati contro la pubblica amministrazione consumati e migra nelle vicende giuglianesi, fungendo anche da facilitatore ed intermediario per il raggiungimento degli scopi illeciti prefissati”.
Secondo il Pm il ruolo di Poziello, appartenente alla prima commissione consiliare competente sul tema della trasparenza, è una “funzione che proprio non gli si addice”
Riguardo al sindaco Nicola Pirozzi, secondo la Procura di Napoli Nord avrebbe sfruttato l’affare avviato da Poziello a 360 gradi. “Con la sua elezione si è assistito ad una vera e propria «novazione» dell’accordo corruttivo”, scrive l’organo inquirente che poi elenca i vari punti che avrebbero portato l’attuale primo cittadino a negoziare con la Teknoservice: le mancate penalità alla ditta nonostante le inadempienze, la proroga di due mesi, la pulizia del campo ROM per altri 2.388.00.0.,00 circa, le assunzioni di persone da lui indicate e la promessa di rivedere il credito di 27 mln di euro vantato dalla ditta dei rifiuti, nonostante il parere contrario della segretaria generale e del Dec.
Altrettanto delicata la posizione di Luigi Grimaldi – consigliere comunale in carica del Comune di Napoli ed ex assessore al Comune di Giugliano con delega all’Ambiente. “Le cariche affidategli risultano quanto mai calzanti: la cattiva fama di Grimaldi – scrive il Pm – lo precedeva visto che già a Frattamaggiore, sempre quale assessore, aveva tentato di costringere la medesima Tecknoservice a versare una ingente somma di danaro come confessa in ambientale lo stesso Spacone che, proprio per questo, a Giugliano scende a patti pe per risolvere innanzitutto la questione dei 27 milioni di euro. Se tale cifra fosse stata effettivamente dovuta alla Tecknoservice, la società ben avrebbe attivato un
giudizio che probabilmente avrebbe indotto anche ad una conciliazione da parte del Comune ma i protagonisti della vicenda, avvezzi alla corruttela, percorrono altra strada”.
L’imprenditore Luigi Vitiello per il Pm “si presta e funge da spalla a Grimaldi fino al punto da riceversi la somma di 60 mila euro ed un costoso orologio nel suo studio dove appunto gli vengono sequestrati e di cui non è stato mai chiesto il dissequestro”.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Michele Giametta, Marco Sepe, Luigi Poziello, Domenico Russo, Silvio Auriemma
Si precisa che quanto segue è una ricostruzione della pubblica accusa, pertanto, gli indagati, trattandosi di indagini preliminari, sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.