Il Tribunale penale di Latina, con la sentenza di ieri 14 luglio 2021, ha riconosciuto l’esistenza e l’operatività nel territorio di Latina di un clan mafioso riconducibile alla famiglia Di Silvio.
L’Associazione Nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”- che negli anni ha ripetutamente denunciato le infiltrazioni mafiose di Latina e provincia e che in questo processo si è costituita parte civile – esprime apprezzamento per il lavoro puntuale e minuzioso dei P.M. dott.ssa Spinelli e dott. De Lazzaro, che hanno consegnato al Tribunale un materiale probatorio completo, tale da riscontrare la penale responsabilità degli imputati anche per il reato associativo.
Il Tribunale di Latina,inoltre, ha ritenuto infondate le suggestioni difensive secondo cui la criminalità mafiosa è ancora quella della coppola e della lupara, geograficamente localizzata in aree lontane dal basso Lazio, ed ha dato applicazione ad una giurisprudenza evoluta in termini di mafie, grandi o piccole, che si esprimono in territori diversi da quelli della iconografia classica.
La parte civile Associazione Caponnetto, fedele al proprio ventennale ed incondizionato impegno antimafia, nel dibattimento ha dato voce alle vittime di estorsioni, di minacce, di vari reati aggravati dal metodo mafioso, che non sono state presenti e non si sono costituite parte civile, perché il controllo mafioso induce ad omertà e diffidenza, e fa dubitare della capacità dello Stato di recuperare i propri spazi di legalità. Ciò conferma il ruolo essenziale dell’Associazione Caponnetto, senza la cui presenza la voce delle vittime sarebbe rimasta inespressa.
All’esito di questa significativa sentenza del Tribunale di Latina, l’Associazione Caponnetto rafforza e conferma ancora una volta il proprio impegno accanto alle vittime per il contrasto delle illegalità e delle mafie.
Simona Ricotti
l.r. Associazione Nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”