Un altro arresto con la pesante accusa di associazione di tipo mafioso è stato effettuato in Ciociaria. Dietro ancora una volta le indagini di carabinieri e Dda di Roma. Ieri mattina i militari del reparto operativo del comando provinciale di Frosinone, coordinati dal maggiore Fernando Maisto, insieme ai colleghi provenienti dalla Capitale, hanno arrestato Robert Salvador Berardi, 40enne di origine argentina e residente a Torrice. E’ stato prelevato intorno alle 8 proprio nel piccolo paese dell’hinterland frusinate e tradotto nel carcere del capoluogo a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’uomo è stato bloccato in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della procura della Dda capitolina. L’uomo è ritenuto responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione dell’Iva (imposta sul valore aggiunto), falso ideologico in atti pubblici, trasferimento fraudolento di valori. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il 40enne, che in passato ha trascorso un periodo della sua vita in Argentina prima di stabilirsi a Torrice, sarebbe affiliato ad un sodalizio camorrista federato al clan campano dei Casalesi, per il quale e nel quale avrebbe operato.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’arresto di ieri a Torrice è stato eseguito sulla base di un’ulteriore attività info-investigativa portata avanti dai carabinieri del Reparto Operativo di Frosinone nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Ca-morra”, conclusa il 9 febbraio 2009 e che aveva portato all’arresto di 25 persone: 11 ritenute responsabili di associazione a delinquere di tipo mafioso perché, stando alle indagini, si sarebbero confederati al clan dei “Casalesi” nella commissione di reati tra cui estorsione, truffe, riciclaggio e anche ricettazione; 6 accusate di associazione per delinquere aggravata anche nell’ambito della compravendita di autovetture; 8 perché ritenute responsabili di truffa, estorsione e riciclaggio. I carabinieri non hanno affatto chiuso le indagini. Stanno continuando ad effettuare verifiche e accertamenti nel tentativo di individuare nuovi elementi che possano dare altri impulsi all’attività investigativa.
Già in passato, anche negli ultimi mesi, in Ciociaria sono stati eseguiti arresti nell’ambito di inchieste e operazioni anticamorra. D’altronde, su questo fronte l’attenzione degli investigatori è altissima, non solo per il rischio, lanciato da più parti, di tentativi di infiltrazione sul territorio delle organizzazioni criminali, anche attraverso il reimpiego di capitali illeciti.
(Tratto da Il Messggero)