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Siamo un’associazione antimafia e basta, non al servizio di chicchessia

LO POSSIAMO AFFERMARE CON ORGOGLIO: NON SIAMO STRUMENTO POLITICO DI CHICCHESSIA. SIAMO UN’ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA E BASTA

Lo possiamo affermare con orgoglio: non siamo strumento politico di chicchessia.

Abbiamo dovuto difendere la nostra identità con i denti, contro i tanti tentativi di strumentalizzazione da parte di soggetti avvicinatisi all’Associazione con lo scopo, appunto, di tirarci a dritta o a manca, di farci porre al servizio di tizio o caio.

Non ci sono riusciti, anche se abbiamo dovuto pagare un prezzo altissimo.

Siamo stati penalizzati, emarginati, esclusi da tante iniziative istituzionali.

Lo spazio ce lo siamo dovuti guadagnare con i sacrifici di pochi di noi, mettendo mani nelle nostre tasche, lavorando sodo, sul serio, senza chiacchiere.

Non abbiamo mai ricevuto, al contrario di tanti altri, un solo euro né dalla Regione Lazio – con la quale, peraltro, abbiamo dovuto sostenere in taluni casi aspre battaglie -, né da un qualsiasi comune, da una qualsiasi Amministrazione.

E ci siamo così guadagnati la stima di coloro che hanno avuto modo di vedere la serietà del nostro lavoro.

Un lavoro di scavo, di indagine (c’è chi si adira nel sentire questa parola), di collaborazione, per quello che ci è possibile, con gli investigatori ufficiali.

Sì, perché, se si vuole fare antimafia seria, bisogna non lasciare sole forze dell’ordine e magistratura nel difficile lavoro di contrasto della criminalità organizzata.

Bisogna aiutarle.

Criminalità organizzata che si annida anche nella politica e nelle istituzioni.

Perciò abbiamo titolo per parlare, senza lacci e lacciuoli.

E proprio nella politica avvertiamo un vuoto spaventoso, un silenzio assordante sul problema della presenza mafiosa.

Durante questa campagna elettorale, fatta qualche rara eccezione, non abbiamo sentito una sola parola che riguardasse la lotta contro le mafie.

Soprattutto –lo dobbiamo dire – da parte di coloro che hanno vinto queste elezioni.

Un silenzio che rasenta un’oggettiva complicità.

Sono, infatti, pochi, pochissimi gli amici nei partiti che hanno avuto il coraggio di esporsi personalmente, di affrontare il tema “mafia”, fedeli ai principi in cui si dice di credere e coscienti, soprattutto, del fatto che… mafia significa sottosviluppo, fame, disoccupazione, miseria.

Dove c’è mafia non c’è sviluppo.

La gente seria, quella onesta, quella “pulita” non va dove… c’è mafia.

Quando si dice “non parlate di mafia, altrimenti turisti ed investitori seri scappano!”, si dice una falsità.

Turisti ed investitori seri sono scappati dal nostro territorio da anni.

Almeno in gran parte.

Questa è la triste realtà che pochi vogliono riconoscere.

Tutto perso?

Nessuna speranza di ripresa?

Questa passa attraverso un’opera di “bonifica” radicale, morale, culturale, economica, politica, istituzionale.

Uno scatto di orgoglio di tutte le persone oneste che vogliano riscattarsi da uno stato di soggezione morale, culturale, economica.

Chi non ne è capace, o, peggio, non ne abbia la volontà, oltreché un pavido ed un disonesto intellettualmente perché uccide un avvenire sereno degli altri e dei propri figli e nipoti, è un suicida.

Opera di “bonifica”, abbiamo detto.

Bonifica che significa DENUNCIA, denuncia dei mafiosi, di ogni comportamento, atto e quant’altro scorretti.

Tutto il resto sono solo chiacchiere che non servono a scardinare un sistema che sta diventando sempre più mafioso.