12 aprile 2009
Al Ministro dell’Interno ROMA
Alla Direzione Nazionale Antimafia ROMA
Al Comando Generale Carabinieri ROMA
Al Prefetto di LATINA
OGGETTO: presenza criminalità organizzata Area Itri-Sperlonga (Latina)
Nel convegno lodevolmente promosso dalle Parrocchie di Itri, cui abbiamo partecipato, insieme al Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Formia, Sabato 4 aprile u. s, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla delicata situazione determinatasi nell’area che comprende i Comuni di Itri e Sperlonga a seguito dell’insediamento di numerosi soggetti di origine campana resisi promotori di varie attività di carattere edilizio e commerciale.
Insediamento che, pur con il doveroso rifiuto di ogni processo di criminalizzazioni generalizzate da parte della nostra Associazione, ha determinato notevoli preoccupazioni, dopo una serie di fatti alquanto inquietanti.
Dall’incendio nel 1995 di pratiche nel Settore urbanistico del Comune di Itri, alle minacce subite nel ’98 dall’Assessore Mancini, ai numerosi incendi di autovetture ed esercizi commerciali, al colossale traffico di stupefacenti, alle inchieste sul fenomeno dell’usura che ha visto coinvolte persone anche note, alla presenza sul territorio di soggetto legato al clan Mendico, alle centinaia di concessioni edilizie e residenze anagrafiche rilasciate a persone provenienti dalla Campania, alla devastazione vera e propria di interi territori demaniali (Intignano, Porcimano, Monte Moneta, Punta Cetarola ecc) con lottizzazioni e singole opere edilizie spesso abusive e sorte come funghi, alla clamorosa denuncia del consigliere Paolo Stamegna sul numero delle richieste di condoni edilizi: una serie, insomma, di avvenimenti e situazioni che avrebbero dovuto determinare un’azione di duro contrasto che, a nostro parere, è, invece, mancata.
Riteniamo, pertanto, a questo punto, che Il Ministro dell’Interno, il Procuratore Nazionale Antimafia, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Prefetto di Latina intervengano personalmente disponendo un’indagine rigorosa finalizzata ad individuare, oltre ad eventuali responsabilità omissive da parte dei vertici istituzionali locali, la presenza sul territorio di attività e soggetti sospettati di collegamenti con la criminalità organizzata soprattutto campana.
IL SEGRETARIO REGIONALE
Dr. Elvio Di Cesare