AMDuemila 18 Luglio 2023
L’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri non sarà interrogato oggi dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, i pubblici ministeri Luca Tescaroli e Luca Turco, che conducono l’inchiesta sui mandanti esterni delle stragi di mafia del 1993 a Roma, Firenze e Milano. Il braccio destro del defunto Silvio Berlusconi ha fatto sapere, tramite i suoi avvocati, che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere in qualità di indagato. A Dell’Utri – che ha problemi di salute – la Procura fiorentina contesta, inoltre, il concorso in strage con i boss Giuseppe e Filippo Graviano e Gaspare Spatuzza (tutti e tre già giudicati e condannati in altri processi). Una tesi “del tutto incredibile e fantasiosa”, così giorni fa il suo legale, avvocato Francesco Centonze, ha definito l’ipotesi della Dda di Firenze.
Un altro capo di accusa emerso è il trasferimento fraudolento di valori in concorso con la moglie Miranda Ratti, alla quale Silvio Berlusconi (deceduto) aveva bonificato 500mila euro, con la causale di prestito infruttifero, “al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione”, scrivono i magistrati. Infine c’è l’altra nuova accusa di aver omesso di comunicare, per Dell’Utri che ha una condanna definitiva per mafia (estinta), le “variazioni patrimoniali”, in particolare bonifici ricevuti da Berlusconi per quasi un milione di euro nell’arco di nove mesi fra il 2021 e il 2022.
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