Alcuni organi di stampa di Civitavecchia hanno diffuso, nei giorni scorsi,
una nota che avrebbe scritto la Signora Elisabetta Baldi vedova Caponnetto;
nota con la quale questa inviterebbe la nostra Associazione a cambiare
denominazione ad evitare il perpetuarsi di un coinvolgimento del nome del
marito nelle polemiche che accompagnano l´attività dell’Associazione
medesima.
Premesso che noi non abbiamo ricevuto la nota in parola e che, quindi, non
siamo in grado di esprimere giudizi al riguardo, riteniamo, se la notizia
fosse fondata, quanto meno strano il fatto che due soggetti che si
propongono entrambi lo stesso scopo di lottare a favore della legalità,
della giustizia e contro le mafie, si parlino… a mezzo di note inviate da
uno dei due… al Sindaco di Civitavecchia.
Le “polemiche” che accompagnano, spesso, l´attività dell’Associazione che
rappresentiamo sono create ad arte da alcuni soggetti che evidentemente mal
tollerano che la nostra sia un´Associazione d´avanguardia che nel Lazio
parla senza peli sulla lingua- e non genericamente -di talune situazioni e
fatti specifici che riguardano i singoli territori.
Ci rendiamo conto del fatto che ciò dà fastidio, ma questo è il compito di
un´Associazione che combatte contro le mafie.
E’ d’altronde evidente che le parole ingiuriose espresse dal Sindaco
Moscherini nei nostri confronti non sono altro che un patetico, quanto
inquietante, tentativo di eludere il confronto sul merito dell’allarmante
situazione del nostro territorio come delineata dal Dr. De Ficchy ed
esplicitamente riassunta nel nostro dossier con fatti reali e documentati
sui quali, invece, non abbiamo sentito una sola parola di commento.
D´altro canto, il prestigio che ha saputo conquistarsi la nostra
Associazione nel Lazio ed anche fuori – Associazione che, ci teniamo a
sottolinearlo, non ha mai preso un euro da istituzioni e gruppi privati e
che, quindi, opera, grazie ai sacrifici personali dei suoi iscritti ed è al
riparo, pertanto, da condizionamenti di ogni sorta – è la prova migliore
della validità e della serietà del nostro impegno nella più rigorosa
osservanza di quei principi di moralità, legalità e di giustizia dei quali
Nino Caponnetto fu un alfiere.
Piuttosto che speculare su fatti che esulano dalla sua
conoscenza/competenza, Il sindaco Moscherini, quindi, si occupi, nella sua
qualità di Amministratore pubblico, ad azioni che effettivamente possano
aiutare a contrastare il pernicioso fenomeno delle infiltrazioni della
criminalità organizzata nell’economia locale ed eviti di denigrare chiunque
“osi” denunciare presenze strane o illegittimità degli atti appellandoli di
volta in volta “impostori” o “spie della Procura della Repubblica”.
Ci inquieta, peraltro, e non poco, la non comprensibile ed astiosa reazione
del Sindaco Moscherini al nostro Convegno e alle nostre denunce visto che lo
stesso non è stato nominato nemmeno per stigmatizzarne l’assenza, se non in
un brevissimo passaggio di commento al Protocollo della legalità.
Ciò che è certo è che non possiamo più tollerare, a questo punto, la
sequela di insulti personali che hanno fatto e faranno da coro alla lettera
in parola, se lettera c´è stata.
Abbiamo, perciò, incaricato i nostri legali di esaminare la vicenda per
promuovere le opportune azioni sul piano giudiziario.