IL PARROCO DI BORGO MONTELLO
Don Cesare Boschin, ucciso 20 anni fa dai killer dei rifiuti. La gente ricorda FOTO
Il 30 marzo di 20 anni fa veniva ritrovato il corpo brutalizzato di Don Cesare Boschin, 80enne parroco di Borgo Montello. Si stava interessando del traffico di rifiuti in quel pezzo di Agro pontino martoriato dalla mala-politica e dalla lobby dei rifiuti. Un delitto atroce, insabbiato e ancora scomodo nel capoluogo venuto su all’insegna della retorica tutta ordine e disciplina e poi comandato a tappeto dai demo-presunti-cristiani. Quegli scribi alla cui ombra è stato spartito e violentato l’Agro, eredi di Don Sturzo che hanno permesso che un Sacerdote venisse ammazzato così, accettando persino il tentativo di oblìo sulla vicenda.
L’anziano sacerdote non fece finta di nulla, come fecero e continuano a fare molti, dentro e fuori le istituzioni.
La sua coerente fede, il suo prendere posizione, il suo amore concreto sono vivi. C’è chi parla di martirio, che comunque significa testimonianza. In questi giorni di preparazione alla Passione e Resurrezione di Gesù Cristo, per credenti e non credenti, la testimonianza di Don Cesare è un fatto concreto, un richiamo ad ad andare fino in fondo. Un segno di contraddizione che mostra la forza e la speranza di vera rinascita di fronte alla tentazione della rassegnazione, in mezzo ai moderni farisei, in mezzo a tante ipocrisie che contaminano l’interiorità della Persona e il Creato. Dopo “il ventennio” buono per tutte le stagioni celebrato con tronfia retorica a scopo elettorale, ci sono altri 20 anni: quelli trascorsi dall’omicidio di Don Cesare Boschin. Anche questa è storia dell’Agro pontino, che attende la bonifica da politici incapaci ed arraffoni, da faccendieri senza scrupoli, da mafiosi e stupratori del territorio.
Ieri, domenica 29 marzo, alcuni cittadini hanno commemorato Don Cesare e condiviso un semplice momento di riflessione sulla lapide in sua memoria, presso la chiesa di
Borgo Montello.