Lo scorso aprile è stato pubblicato il volume Mafie del Nord. Strategie criminali e contesti
locali, curato da Rocco Sciarrone, noto studioso di mafie dell’università di Torino. Il
volume mette a fuoco meccanismi e processi di espansione territoriale delle mafie
tradizionali verso le regioni del Centro-nord Italia. La ricchezza di informazione e il
metodo delle scienze sociali permettono di ricomporre e interpretare un quadro sempre
più evidenziato nelle indagini giudiziarie, che
segnala la diffusione territoriale delle mafie nelle
cosiddette “aree non tradizionali”. Una e spansione
frequentemente interpretata come causa di crescita
dell’illegalità nelle regioni del Centro-nord, ma che
è di norma connessa a una situazione preesistente
di s-regolazione: le mafie sono infatti
complementari all’esistenza di fenomeni di
corruzione e a pratiche diffuse di illegalità, ovvero
alle esigenze dei tanti e variegati soggetti che sono
portatori di interessi particolari e si muovono con
disinvoltura nell’area grigia delle complicità
trasversali. Le mafie al Nord sono accolte in questo
spazio in cui si costruiscono e si rafforzano rapporti
collusivi in campo economico e politico, mettendo a
sistema l’appropriazione particolaristica di risorse
collettive.
Dopo una parte iniziale in cui si presentano le linee
interpretative del fenomeno e un quadro statistico
della Geografia degli insediamenti mafiosi e delle
strategie criminali e azione antimafia, il volume
presenta interessanti studi di caso che raccontano la presenza delle tre mafie storiche in
sette regioni del Centro-nord: Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna,
Toscana e Veneto.