Lo abbiamo chiesto ufficialmente al Capo della
Polizia il quale ci ha risposto che avrebbe sottoposto
le nostre proposte agli organi interni competenti,lo
abbiamo detto nei convegni,nelle dichiarazioni alla
stampa,nei documenti dell’Associazione :
l’impianto investigativo da Terracina fino al
Garigliano va rivisto per intero e qualificato.
Non va,non va,non va.
Stiamo facendo un lavoro delicato che riguarda
un’altra regione e non abbiamo molto tempo per
ritornare su temi vecchi e stravecchi.
A lavorare,come in tutte le parti,siamo pochi e non
abbiamo il dono dell’ubiquità.
Ma non costringeteci ad essere duri.
Se si ammette che certe cose si debbono fare perché
così com’e’ ora non va,si DEBBONO fare.
Chi deve capire,capisca e provveda a fare quello che
va fatto.
In provincia di Latina e,in particolare,nel sud
pontino,non si indaga come si dovrebbe indagare.
Si corre dietro allo spacciatore,allo scontrino,al
delinquente comune,allo stupratore.
Tutta roba di routine,da ordine pubblico che a noi non
interessa.
Paccottiglia,pinzillacchere.
A noi interessano il riciclaggio di capitali sporchi,le
movimentazioni finanziarie,le collusioni mafia-
politica,le omissioni e le carenze di organi dello Stato
nell’azione di contrasto alla criminalità mafiosa,gli
intrecci perversi,gli affari sporchi con appalti e
subappalti.
A noi interessa se si fanno o non si fanno le
interdittive e quante se ne fanno,tanto per intenderci.
Oggi la mafia non é quella dell’analfabeta,dell’usuraio
analfabeta e cafone.
La mafia vera é quella del professionista,del
politico,dell’amministratore pubblico,dell’esponente di
partito di ogni livello,del
parlamentare,dell’investigatore infedeli,che non fanno
il proprio dovere per interesse personale o per
ignoranza o per dolo.
Per stanare questa gente non ci vogliono i numeri,ma
la “qualità”,l’intelligence.
E per fare intelligence ci vogliono QUALITA’ e
VOLONTA’.
VOLONTA’ in particolare perché ,se manca
questa,non si va da nessuna parte.
La sensazione che abbiamo é che manchi proprio
questa perché é strano,molto strano,che su un
territorio qual’é quello pontino -ed in particolare il sud
pontino- devastato da camorra,’ndrangheta e cosa
nostra,non c’é una sola indagine che parta dalle
strutture locali.
Tutto deve partire e parte da Roma,da Napoli,da
Reggio Calabria,dalla Sicilia.
Qualunque operazione di polizia porta la firma di
strutture esterne al territorio pontino.
C’é stata una relazione-la cosiddetta Frattasi- di una
commissione di accesso,nominata dal Prefetto di
Latina per il “caso Fondi” e costituita da dirigenti
prefettizi,ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di
Finanza oltreché da funzionari della Polizia di Stato
che conteneva elementi di rilevante interesse anche di
natura penale,relazione alla quale nessuno si é preso la
briga di dare un seguito.
Ma non basta perché é sufficiente rileggersi quella
parte delle dichiarazioni rese dal Collaboratore di
Giustizia Schiavone laddove vengono citati i numeri
delle targhe dei camion che avrebbero trasportato
materiale tossico,se non nucleare.
Orbene NESSUNO,ma proprio NESSUNO,si é preso
la briga di chiamarsi i proprietari di quei camion,molti
dei quali sono del sud pontino,per fare ad essi una
domanda,al fine di capire chi fossero committenti e
destinatari.
Una cappa,che fa sospettare l’esistenza di una
piramide con più livelli,come nella Mafia
Capitale,uno di sotto,uno di sopra ed uno di mezzo.
Con il livello di sopra che dispone “si fa o non si
fa”,”questo sì e questo no”,con quello di sotto che
esegue e quello di mezzo che fa da fruitore finale.
Parliamoci chiaro:
noi siamo un’associazione antimafia seria e che non fa
bla bla.
Le chiacchiere stanno a zero e noi abbiamo il ruolo di
aiutare lo Stato di diritto a salvaguardare gli spazi di
democrazia e di Giustizia (quella vera) per gli italiani
onesti e non per i ladroni ed i mafiosi.
Qua ci sono cose che non vanno e chi deve capire
capisca perché certe cose chi ha un minimo di senso di
responsabilità e dello Stato non può scriverle e
divulgarle.
Per rispetto delle Istituzioni.
Allora o i vertici – i vertici,ripetiamo – intervengono e
cambiano quello che va cambiato o ci vediamo
costretti a riprendere il cammino interrotto nell’attesa
che i cambi avvenissero.
E,quando parliamo di un cammino interrotto ma
disposti a riprenderlo subito,ci riferiamo alla
compilazione ed affissione di manifesti,ad
interrogazioni parlamentari,a denunce pubbliche con
comunicati stampa specifici,convegni e altre iniziative
del genere.
Dove c’ é mafia – e mafia ce n’é quanta se ne vuole
come ben sanno quelli che debbono sapere e non gli
ignoranti e gli idioti – chi ha il dovere di indagare
DEVE INDAGARE,senza aspettare che arrivino le
DDA,le DIA,i GICO,il ROS,lo SCO da Roma,da
Napoli,da Reggio Calabria,da Palermo o da
vattelapesca.
Ed allora,nessuno si offenda perché noi siamo corretti
e vogliamo bene allo Stato di diritto.
A Gaeta,a Formia,a Itri,Sperlonga,Fondi e così via ci
sono un sacco di………”belle presenze ” e….”belle
attività” ( si fa per dire) e da lavorare ce n’é
tanto,tantissimo………
I presidi locali di polizia si debbono attrezzare alla
bisogna con personale capace e motivato.
Ripetiamo: CAPACE e MOTIVATO.
ALTRIMENTI SI CHIUDE !
C’ è bisogno urgente di “risultati”.
E risultati significano ………”informative
“,informative,informative.
Come chiosa,una domanda :
a quando una sezione della Squadra Mobile a Formia
? a quando ??????????