Abbiamo bisogno di almeno 500mila firme entro settembre.
Una valanga da scaricare sul Parlamento italiano a settembre quando la tagliola per modificare l’articolo 138 della Costituzione e quindi la Costituzione stessa (che sarebbe esposta ai colpi di mano di qualunque maggioranza) potrebbe scattare con il consenso di senatori e deputati nominati dalle segreterie di Pdl, Pd e Scelta Civica.
Possiamo impedirlo con l’unica arma rimasta a disposizione dei semplici cittadini: la mobilitazione civile in tutte le forme democratiche possibili.
La nostra Costituzione, non a caso definita ieri “la più bella del mondo” da quegli stessi che oggi la rinnegano, non va cambiata ma solo applicata meglio e in tutte le sue forme. Se poi si vogliono rinnovare alcune istituzioni per renderle più agili, come per esempio il dimezzamento del numero dei parlamentari, benissimo.
Purché tutto avvenga alla luce del sole, coinvolgendo più gente possibile, e non nelle segrete stanze e con maneggi clandestini. Non si tratta di una piccola novità perché la Costituzione garantisce i nostri diritti e doveri e basta introdurre una parola in più o in meno per indebolire la nostra democrazia e le nostre tutele. Qui non esistono colori politici ma solo una grande emergenza civile che riguarda tutti.
Grazie.
Antonio Padellaro, Direttore de “Il Fatto Quotidiano”